Studio di Psicologia Applicata e Psicoterapia
Dott.ssa Martina Ricottini - Psicologa Psicoterapeuta
Iscrizione Ordine Psicologi del Lazio n. 19831
DISTURBI D'ANSIA
I disturbi d’ansia sono caratterizzati da eccessive e persistenti emozioni di ansia e paura, che accompagnano alterazioni comportamentali specifiche. Possono compromettere il funzionamento della persona in ambito scolastico, lavorativo, familiare, relazionale o sociale. È possibile differenziare i vari disturbi in base all’oggetto o alla situazione che genera timore. Di seguito è riportata una sintesi dei criteri diagnostici elencati nel “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2014).
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Disturbo d’ansia da separazione. La persona è eccessivamente preoccupata di perdere la figura di attaccamento. Teme che possa accadere qualcosa di dannoso o un evento imprevisto che comporterà la separazione dalla figura di attaccamento, con conseguente riluttanza a stare da soli o a uscire da casa per andare a scuola o a lavoro. Ciò appare dissonante rispetto allo stadio di sviluppo.
Mutismo selettivo. È caratterizzato dalla persistente incapacità di parlare in situazioni sociali particolari, come a scuola. Ciò può compromettere i risultati scolastici, lavorativi o le interazioni sociali. Non sono presenti difficoltà nel linguaggio o nel parlare in altre situazioni.
Fobia specifica. La persona prova ansia e paura intense per uno specifico oggetto o situazione, che tende a evitare attivamente o a sopportare con disagio elevato. Lo stimolo fobico può riguardare gli animali, l’ambiente naturale come i temporali o le altezze, il sangue, le iniezioni e le ferite, o situazioni come prendere l’ascensore o volare.
Disturbo d’ansia sociale. La fobia sociale è caratterizzata da elevata ansia e paura per le situazioni sociali in cui la persona è esposta al giudizio degli altri. Ciò può riguardare le interazioni sociali, lo svolgere una performance di fronte ad altre persone, oppure essere osservati mentre si mangia.
Disturbo di panico. La persona sperimenta attacchi di panico inaspettati ed è spesso preoccupata per l’insorgenza di nuovi attacchi o per le loro conseguenze. L’attacco di panico è caratterizzato dalla comparsa improvvisa di un’intensa paura che raggiunge il picco massimo in pochi minuti. A ciò si accompagnano sintomi specifici, come ad esempio tachicardia, tremore, sensazione di soffocamento, sudorazione, nausea, paura di morire o di perdere il controllo.
Agorafobia. È caratterizzata da emozioni intense e sproporzionate di ansia e paura, relative a situazioni specifiche come l’utilizzo dei mezzi pubblici, stare in spazi aperti, stare in spazi chiusi, stare in fila o tra la folla, essere da soli fuori casa. La persona crede che, in queste situazioni, potrebbe essere difficile scappare, chiedere aiuto o essere soccorsi, pertanto, tende a evitarle attivamente.
Disturbo d’ansia generalizzata. In questo caso, la persona prova ansia e paura in modo intenso, eccessivo e persistente, nei confronti di molteplici ambiti, come le prestazioni scolastiche o lavorative. Fa fatica a controllare la preoccupazione e può sperimentare sintomi fisiologici di irrequietezza, nervosismo, agitazione, difficoltà di concentrazione, affaticamento, alterazioni del sonno o irritabilità.
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Le caratteristiche dell’ansia
L’ansia eÌ€ considerata un costrutto multisfaccettato che coinvolge una varietà di sintomi a livello cognitivo, emotivo, comportamentale e fisiologico. Clark e Beck (2016, pag. 29-30), i principali studiosi dei disturbi d’ansia, riportano un elenco preciso di tali sintomi:
Sintomi fisiologici
• Tachicardia, palpitazioni
• Respiro corto, respiro accelerato
• Dolore o pressione al petto
• Sensazione di soffocamento
• Vertigini, stordimento
• Sudorazione, vampate di calore, brividi
• Nausea, mal di stomaco, diarrea
• Tremori, tremito
• Stanchezza, instabilità, debolezza
• Tensione muscolare, rigidità
• Bocca secca
Sintomi cognitivi
• Paura di perdere il controllo
• Paura di ferirsi e di morire
• Paura di “impazzire”
• Paura di essere valutati negativamente dagli altri
• Pensieri, immagini o ricordi spaventosi
• Percezioni di irrealtà o distacco dalla realtà
• Scarsa concentrazione, confusione, distrazione
• Attenzione limitata, eccesso di vigilanza rivolta a possibili minacce
• Scarsa memoria
• DifficoltaÌ€ di ragionamento, scarsa obiettività
Sintomi comportamentali
• Evitare situazioni o occasioni potenzialmente minacciose
• Fuggire, allontanarsi
• Cercare sicurezza e rassicurazioni
• Irrequietezza, agitazione, incapacità di stare fermo
• Iperventilazione
• Incapacità di movimento, immobilitaÌ€
• DifficoltaÌ€ a parlare
Sintomi emotivi
• Sentirsi nervosi, tesi, agitati
• Sentirsi spaventati, impauriti, terrorizzati
• Sentirsi irritabili, irascibili, facili all’eccesso d’ira
• Essere impazienti, frustrati
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Differenza tra ansia e paura
Nonostante i termini di ansia e paura siano spesso usati come sinonimi, il DSM-5 differenzia le due emozioni affermando che “la paura eÌ€ la risposta emotiva a una minaccia imminente, reale o percepita, mentre l’ansia eÌ€ l’anticipazione di una minaccia futura” (APA, 2014, pag. 217).
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Quando l’ansia diventa patologica?
Nonostante l’ansia sia un’emozione comune a tutti, eÌ€ importante riconoscere quando diventa anormale e patologica. A tal fine, eÌ€ fondamentale riconoscere le seguenti caratteristiche (Clark & Beck, 2010, 2016):
Pensieri disfunzionali. Tendenza a interpretare erroneamente la minaccia connessa alla situazione, anche se non è confermata da un pericolo reale oggettivo. Ciò va ad aumentare l’intensità dell’ansia.
Funzionamento compromesso. L’ansia interferisce con il funzionamento della persona negli ambiti significativi della vita quotidiana, come quello scolastico, lavorativo, interpersonale o sociale.
Persistenza continua della minaccia e del pericolo. Pensare spesso che possa accadere qualcosa di brutto o di pericoloso, contribuisce a generare una costante sensazione di minaccia.
Falsi allarmi. I sintomi correlati all’ansia tendono ad attivarsi anche in presenza di minimi stimoli di minaccia, oppure in assenza di stimoli minacciosi.
Ipersensibilità agli stimoli. Il range degli stimoli che possono apparire minacciosi è più ampio nelle persone maggiormente vulnerabili o caratterizzate da ansia cronica.
American Psychiatric Association (2014). DSM-5, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Milano: Raffaele Cortina.
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Clark, D.A., & Beck, A.T. (2010). Cognitive Therapy of Anxiety Disorders. Science and Practice. New York: The Guilford Press.
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Clark, D.A., & Beck, A.T. (2016). Il manuale dell’ansia e delle preoccupazioni. Verona: Positive Press.